
Qual’è la definizione di Incontinenza Urinaria?
Quando effettivamente si parla di incontinenza urinaria?
Molto spesso in studio durante una valutazione del pavimento pelvico mi viene detto: “non soffro di incontinenza, ma ogni tanto quando starnutisco o tossisco perdo qualche goccia di pipì”… ebbene: trattasi di incontinenza urinaria sorella!
L’incontinenza urinaria é la perdita o mancata acquisizione della capacità di urinare in tempi e luoghi socialmente accettabili.
Le perdite possono essere di varie entità
Molto spesso a molte donne viene detto che é normale perdere qualche goccia di pipì, soprattutto se hanno partorito o se sono in menopausa, ma non ti accontentare! Questo non é assolutamente vero! Può essere comune, ma non normale!
La Buona notizia!
Tutto questo è risolvibile attraverso un percorso di riabilitazione del pavimento pelvico!
In genere, le perdite involontarie di urina inizialmente vengono ignorate o vissute come banali disturbi, forse complici il bombardamento pubblicitario dei media che promuove ogni tipo di presidio per l’incontinenza urinaria, e l’imbarazzo e i tabù di questa società contemporanea che portano a nascondersi e a nascondere il problema.

E’ nel lungo periodo, a seguito di un inevitabile peggioramento, che il banale disturbo si trasforma in un grave e profondo disagio psicosociale che andrà a compromettere in maniera importante la qualità e la dignità della persona.
Noi donne, rappresentiamo la popolazione maggiormente afflitta dall’incontinenza urinaria; si stima che circa una donna su tre soffra di questo disturbo, in quanto l’anatomia degli organi pelvici femminile è maggiormente predisposta a problemi di meccanismi di tenuta. (Anche gli ometti non sono esenti, ma sono più fortunati dal punto di vista sociale perché nessuno mai ha detto loro che é normale…e allora corrono al riparo subito!)
Fai attenzione! L’incontinenza urinaria non è solo un problema della terza età, o di donne che sono diventate madri, ma colpisce con varia incidenza tutte le fasce d’età:

Circa nel 30% dei casi, i disturbi compaiono prima dei 30 anni
Nel 40% dei casi i disturbi si manifestano tra i 30 e i 50 anni, anche se il disturbo è certamente più diffuso nelle donne dopo i 60 anni
La riabilitazione del pavimento pelvico assieme ad un intervento di tipo comportamentale e sullo stile di vita della paziente, porta sicuramente ad una buona risposta terapeutica.
Le linee guida dell’ International Incontinence Society raccomandano come primo approccio all’incontinenza urinaria, interventi sullo stile di vita e riabilitazione muscolare del pavimento pelvico.
L’incontinenza urinaria può essere quindi trattata con la riabilitazione del pavimento pelvico nella maggioranza dei casi, risolvendola definitivamente o riducendone considerevolmente l’entità.
CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
Devi sapere che la vescica funziona come serbatoio per l’urina.

Esistono due fasi che regolano il funzionamento delle basse vie urinarie: la fase di riempimento e la fase di svuotamento.
Fase di riempimento
Si completa grazie all’azione di continenza. In questa fase la vescica si rilascia e si distende mentre gli sfinteri si contraggono.
Fase di Svuotamento
E’ la fase della minzione. Quando la vescica si riempie oltre una certa quantità (150-200 ml), si avverte il primo stimolo minzionale (quello che non dovresti assolutamente ignorare ). Quando poi decidi che è il momento ed il luogo giusto per fare pipì, si avvia la minzione. Questa si verificherà grazie alla contrazione del muscolo della vescica e il rilassamento degli sfinteri.
Una persona continente e sana dal punto di vista del pavimento pelvico dovrebbe essere in grado quindi di impegnarsi in una moderata o intensa attività fisica senza perdere pipì e di rinviare la minzione nonostante l’impulso e lo stimolo ad urinare fino a che non trova un luogo appropriato!
Perciò se ti é stato detto che l’unica soluzione è quella di non correre più, non saltare più, non ballare, non fare più la spesa sollevando pesi, sappi che sappi che non é vero!
Devi sapere che l’incontinenza urinaria viene classificata in base alle modalità con cui si presentano i sintomi:
INCONTINENZA URINARIA DA SFORZO
(Stress Urinary Incontinence)
É la perdita di pipì involontaria che si presenta quando c’è un aumento della pressione dell’addome sulla vescica. Questo aumento di pressione si manifesta in occasione di uno sforzo fisico (sollevamento di pesi), durante un movimento (corsa, camminata, alzarsi dal letto o dalla sedia ecc..), durante il rapporto sessuale, ma anche semplicemente quando si ride (Giggle Incontinence il famoso detto “mi piscio sotto dal ridere”), si starnutisce o si tossisce.

La causa d’incontinenza urinaria da sforzo è l’indebolimento o l’irrigidimento della muscolatura perineale che non riesce più a supportare con la propria contrazione, lo sfintere uretrale incapace così di trattenere l’urina all’interno della vescica.
INCONTINENZA URINARIA DA URGENZA
(Urge Incontinence)
Si presenta con l’impellente sensazione di dover urinare (quello stimolo che non ti lascia scampo) e incapacità della persona a trattenere l’urina.
E’ generalmente provocata da contrazioni irrefrenabili ed incontrollabili della vescica (Vescica Iperattiva).

La quantità di perdita di pipì può essere veramente considerevole, fino al completo svuotamento della vescica. La sensazione di urgenza/impellenza può avvenire sia di giorno che di notte in qualsiasi posizione.
INCONTINENZA URINARIA MISTA
Si presenta con i sintomi dell’Incontinenza da Sforzo e dell’Incontinenza da Urgenza.
La persona presenta quindi un’ipotonicità o ipertonicitá del pavimento pelvico accompagnata da uno stimolo impellente/urgente alla minzione.
Il primo approccio nella cura dell’incontinenza urinaria è la riabilitazione del pavimento pelvico, ed é indicata soprattutto per quelle persone con ridotta capacità sensitiva o scarsa/rigida attività muscolare del pavimento pelvico.
L’esercizio muscolare, porta al miglioramento dell’elasticità del pavimento pelvico (si perché devi sapere che la soluzione non é sempre il rinforzo, a volte bisogna saper rilassare quel pavimento pelvico!) all’aumento della resistenza (Endurance) di sfinteri e pavimento pelvico e un inibizione dell’attività detrusoriale (vescica iperattiva).
Oltre al rinforzo o al rilassamento muscolare, gli interventi comportamentali, sullo stile di vita, sulle abitudini e sulla postura, portano la donna ad una maggior consapevolezza del proprio corpo e del proprio piano perineale, quindi ad una capacità di resistere allo stimolo di urinare e procrastinare la minzione in momenti e luoghi più opportuni.
QUALI TECNICHE RIABILITATIVE ESISTONO?
CHINESITERAPIA PELVIPERINEALE
Prevede una prima fase di presa di coscienza da parte della donna del proprio corpo e del proprio pavimento pelvico
La seconda fase, prevede l’esecuzione attiva di esercizi sul rinforzo e/o sul rilassamento, sui riflessi, e sulla resistenza e la velocità della muscolatura perineale.
BIOFEEDBACK
Si tratta di una tecnica terapeutica comportamentale che per mezzo di un macchinario con sonde endovaginali, è in grado di dare alla persona indicazioni di tipo visivo sull’andamento della contrazione o rilassamento della muscolatura perineale. Non é una tecnica che amo molto perché distoglie dal sentire il proprio corpo, dal riconoscerne i movimenti, non è risolutiva nel trattamento delle disfunzioni perineali e soprattutto rende “schiava” la persona della tecnologia e dell’assistenza in studio!
Sono convinta che tu debba reimpostare ad usare questa parte del corpo in autonomia affinché tu non debba convivere in eterno con la riabilitazione!
ELETTROSTIMOLAZIONE FUNZIONALE
Si tratta di una tecnica passiva con effetto diretto sulle fibre muscolari che permette la motilità volontaria della muscolatura del pavimento pelvico, al fine di accrescere la percezione e la forza del muscolo e di contrastarne il trofismo.
Attenzione che anche questa é una tecnica che purtroppo non garantisce la completa autonomia della Donna in questa fase riabilitativa! Questo macchinario lavora solo su un 30%delle fibre muscolari del pavimento pelvico, e il restante 70%?
GINNASTICA IPOPRESSIVA
É una tecnica ideata dal Professor Marcel Caufriez, Dottore in Scienze Umane e Riabilitazione, con lo scopo di creare una ginnastica post-parto che potesse prevenire il rischio di incontinenza urinaria e di prolassi, rinforzando sia la fascia addominale che il pavimento pelvico senza riportare alcun effetto negativo su quest’ultimo.
Ad oggi si utilizza questa tecnica non solo a scopo preventivo, ma anche a scopo riabilitativo insieme alla kinesiterapia.
La ginnastica ipopressiva è caratterizzata da una sequenza di posture mantenute in apnea espiratoria, accompagnata da una falsa inspirazione che porteranno ad una pressione negativa all’interno dell’addome con conseguente attivazione involontaria della muscolatura pelvica.
TERAPIA COMPORTAMENTALE

Insieme alla Chinesiterapia é la tecnica più importante! Bisogna intervenire sullo stile di vita, sull’ alimentazione e sulle eventuali abitudini scorrette riguardo il bere fare cacca e pipì, poiché potrai fare un percorso riabilitativo eccezionale ma se manterrai abitudini sbagliate, l’incontinenza urinaria tornerà a farti visita!
UNO SGUARDO AL FEMMINILE
Se soffri di incontinenza da tanto cosa ti ha portato a pensare che tu dovessi sopportare questo disagio? Che rapporto hai con la tua vulva e con i tuoi genitali? Che rapporto hai con l’essere donna?
Hai mai sentito di un uomo che soffre di incontinenza e gli viene detto che é normale?…io mai! Percio ti aspetto in studio per la tua PRIMA VALUTAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO
e ti lascio con una canzone potente!